Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 8235 del 2014

ECLI:IT:TARLAZ:2014:8235SENT

Massima

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L'ordine di demolizione di opere edilizie abusive costituisce un atto vincolato per l'amministrazione, che non richiede una specifica valutazione delle ragioni di interesse pubblico né una comparazione con gli interessi privati coinvolti. L'accertamento dell'abusività del manufatto, realizzato in assenza di titolo abilitativo, è sufficiente a giustificare il provvedimento di demolizione, senza che sia necessaria una motivazione particolarmente stringente. Infatti, l'amministrazione non ha alcuno spazio di discrezionalità nella valutazione, essendo tenuta a disporre la demolizione a fronte della constatata illegittimità dell'opera, a prescindere dalla sua funzionalità all'attività svolta dal proprietario o da altri elementi di natura fiscale o tributaria, i quali non incidono sulla configurazione dell'abuso edilizio.

Sentenza completa

N. 05830/2006
REG.RIC.

N. 08235/2014 REG.PROV.COLL.

N. 05830/2006 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 5830 del 2006, proposto da:
((omissis)), rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso l’avv. ((omissis)) in Roma, l.go Trionfale, 7;

contro

Comune di Roma, in persona del Sindaco p.t., rappresentato e difeso per legge dagli avv. ((omissis)) e ((omissis)), domiciliato in Roma, via Tempio di Giove, 21;

per l'annullamento dell’ordinanza n. 347 del 17 febbraio 2006 di demolizione di opere abusive e ripristino dello stato dei luoghi.

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Visto l'atto di costituzione in giudizio del Comune di Roma;

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