Cassazione penale Sez. II sentenza n. 56346 del 14 dicembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:56346PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando l'agente, mediante minacce, costringe la vittima a consegnargli una somma di denaro o altra utilità, a prescindere dalla sussistenza di un preteso diritto dell'agente su tali beni. Pertanto, l'esimente dell'esercizio arbitrario delle proprie ragioni non può essere invocata qualora non emerga in modo chiaro e inequivocabile la prova della titolarità del diritto vantato dall'imputato, essendo sufficiente l'impiego di minacce per integrare gli estremi del reato di estorsione. Inoltre, il tentativo di estorsione non può essere riqualificato in esercizio arbitrario delle proprie ragioni, in quanto l'utilizzo di minacce per ottenere indebitamente il pagamento di una somma di denaro integra comunque il reato di estorsione, a prescindere dal fatto che il tentativo si sia arrestato prima della consumazione. La Corte di Cassazione, nel confermare la sentenza di condanna per estorsione, ha ritenuto che la motivazione della Corte di Appello fosse logica, esaustiva e coerente con gli elementi probatori emersi, escludendo la configurabilità delle circostanze attenuanti invocate dalla difesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirel - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero - Consigliere

Dott. COSCIONI G. - Consigliere

Dott. DI PISA - rel. Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandr - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 05/06/2017 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. FABIO DI PISA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. SALZANO FRANCESCO che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito il difensore il quale ha concluso riportandosi ai motivi del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. La Corte di Appe…

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