Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 40976 del 12 ottobre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:40976PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando dei poteri connessi alla propria funzione, pone in essere condotte intimidatorie e prevaricanti nei confronti di un privato, costringendolo al pagamento di somme di denaro, integra il reato di concussione. Tale condotta, caratterizzata da reiterazione e pervicacia, è sintomatica della propensione del pubblico ufficiale a strumentalizzare i propri poteri a fini personali, configurando un concreto e attuale pericolo di reiterazione del reato, che giustifica l'applicazione della misura cautelare interdittiva della sospensione dai pubblici uffici. A tal fine, è irrilevante la mera incensuratezza o il pregresso riconoscimento di meriti del pubblico ufficiale, atteso che la gravità e la modalità della condotta illecita sono elementi sufficienti a dimostrare l'esigenza cautelare, a prescindere dalla sussistenza di altri presupposti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovanni - Presidente

Dott. CITTERIO Car - rel. Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluig - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedett - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 448/2015 TRIB. LIBERTA' di PALERMO, del 17/04/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARLO CITTERIO;
sentite le conclusioni del PG Dott. SALZANO Francesco per il rigetto;
udito il difensore avv. (OMISSIS) in sost. avv. (OMISSIS) per l'accoglimento.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) e (OMISSIS) sono sottufficiali della Guardia di Finanza in servizio a (OMISSIS). Nei loro confronti il P.M. ha formulato…

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