Il termine di prescrizione per il reato di ricettazione, ai sensi della disciplina introdotta dalla Legge n. 251 del 2005, è determinato in otto anni di prescrizione ordinaria, prorogabile fino a dieci anni per effetto degli atti interruttivi, senza che possa essere ridotto in considerazione dell'applicazione dell'attenuante del fatto di particolare tenuità o delle circostanze attenuanti generiche. Tale termine di prescrizione, più breve rispetto a quello previsto dalla precedente disciplina, trova applicazione anche nei procedimenti pendenti alla data di entrata in vigore della nuova normativa, salvo che per i processi già pendenti in grado di appello o di cassazione, in applicazione del principio di retroattività della legge penale più favorevole. Pertanto, il giudice di merito non può riconoscere l'estinzione del reato per intervenuta prescrizione sulla base di una erronea applicazione della disciplina previgente, dovendo invece procedere alla determinazione del termine di prescrizione secondo i criteri stabiliti dalla nuova normativa, senza tener conto della diminuzione di pena per le circostanze attenuanti.