Ecco la massima giuridica estratta dalla sentenza: Nell'appalto pubblico disciplinato dal capitolato generale approvato con D.P.R. n. 1063 del 1962, nell'ipotesi in cui la consegna dei lavori non comporti anche l'effettiva disponibilità delle aree destinate all'esecuzione dell'opera appaltata per la presenza di ostacoli, la cui rimozione faccia carico all'amministrazione appaltante, questa è tenuta al rimborso dei maggiori oneri subiti dall'appaltatore per il ritardo nell'ultimazione dei lavori, ai sensi dell'art. 10 del capitolato generale, salva la prova della simulazione assoluta del verbale di consegna. Tale obbligo di rimborso non può essere escluso in ragione della natura a forfait dell'appalto, in quanto l'allargamento dell'alea contrattuale a carico dell'appaltatore, previsto per i soli maggiori costi derivanti dall'esecuzione dell'opera, non si estende agli oneri derivanti dall'inadempimento da parte dell'amministrazione dell'obbligo essenziale di consegna delle aree. Inoltre, la comunicazione all'impresa appaltatrice del provvedimento di rigetto delle sue riserve, effettuata mediante semplice lettera raccomandata e non mediante formale notificazione, non fa decorrere il termine decadenziale di cui agli artt. 46 e 47 del D.P.R. n. 1063 del 1962 per la proposizione dell'azione giudiziaria.