Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 40390 del 31 ottobre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:40390PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale, una volta revocato nelle more del procedimento incidentale di impugnazione, non consente di presumere l'interesse dell'indagato a ottenere una pronuncia sulla legittimità del provvedimento stesso, essendo necessario che tale interesse sia dedotto e dimostrato in termini concreti ed attuali, anche in relazione all'eventuale futura richiesta di equa riparazione per ingiusta detenzione. In assenza di tale dimostrazione, il giudice di legittimità dichiara l'inammissibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse, senza che ciò comporti la condanna alle spese del procedimento o al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende, non essendo configurabile un'ipotesi di soccombenza virtuale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. OLIVA Bruno - Consigliere

Dott. MANNINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. MARTELLA Ilario - Consigliere

Dott. DOGLIOTTI Massimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

TE. AN., N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 10/04/2007 TRIB. LIBERTA' di CATANIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. MARTELLA ILARIO SALVATORE;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. ((omissis)) di declaratoria di inammisibilita' per sopravvenuta carenza di interessi;

sentito il difensore avv. LIPERA Giuseppe.

RITENUTO IN FATTO

che TE. An. ricorre contro l'ordinanza in epigrafe indicata, con la quale e' stata rigettata…

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