Cassazione penale Sez. II sentenza n. 47405 del 29 novembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:47405PEN

Massima

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Il possesso di un bene provento di furto, rinvenuto in possesso dell'imputato a breve distanza temporale dalla sottrazione, integra il reato di ricettazione, in assenza di elementi che comprovino la buona fede dell'imputato e la sua estraneità all'illecita acquisizione del bene. L'onere di provare la propria estraneità ai fatti grava sull'imputato, il quale non può limitarsi ad addurre mere dichiarazioni difensive prive di riscontri oggettivi. I giudici di merito, nel valutare la credibilità della versione difensiva, possono legittimamente fondarsi sulle circostanze oggettive emerse dalle indagini, le quali, ove non siano adeguatamente giustificate dall'imputato, possono condurre a ritenere provata la sua responsabilità per il reato contestato. La motivazione della sentenza, che abbia adeguatamente esaminato e confutato le argomentazioni difensive, risulta immune da vizi logici e giuridici, legittimando il rigetto del ricorso per cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Domenico - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - rel. Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 3698/2009 CORTE APPELLO di GENOVA, del 19/09/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 05/11/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MACCHIA ALBERTO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FODARONI Maria G., che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Con sentenza del 19 settembre 2012, la Corte di appello di Genova ha…

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