Cassazione penale Sez. V sentenza n. 7996 del 26 febbraio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:7996PEN

Massima

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Il fatto ingiusto altrui, che integra l'estremo della provocazione ai sensi dell'articolo 62, n. 2, del codice penale, può consistere anche in un comportamento rivolto nei confronti di persona diversa da quella che reagisce, purché determini per ragione obiettivamente riconoscibile lo stato d'ira di quest'ultima. Tuttavia, affinché possa essere riconosciuta l'attenuante della provocazione, è necessario che il comportamento dell'offeso sia tale da determinare in modo obiettivamente riconoscibile lo stato d'ira della persona che reagisce, non essendo sufficiente la mera sussistenza di un fatto ingiusto altrui. Inoltre, la valutazione del giudice di merito circa l'esistenza o meno dei presupposti per l'applicazione dell'attenuante è insindacabile in sede di legittimità, salvo vizi di motivazione, non potendosi in tale sede procedere a una nuova valutazione delle prove.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTELLA Mario - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) GU. AN. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 6923/2008 CORTE APPELLO di ROMA, del 08/04/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/01/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIO ROTELLA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. A. Di Popolo, che ha concluso per il rigetto;

udito il difensore Avv. Stafford Susanna.

RITENUTO IN FATTO

1 -…

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