Consiglio di Stato sentenza n. 246 del 2016

ECLI:IT:CDS:2016:246SENT

Massima

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Il silenzio assenso non può formarsi sulle domande di autorizzazione all'installazione di impianti pubblicitari su suolo pubblico, in quanto la concessione dell'uso del suolo pubblico costituisce un presupposto necessario per il rilascio di tale autorizzazione, che non può essere surrogato dalla formazione del silenzio assenso. Ciò in quanto la gestione dei beni pubblici, quale il suolo su cui devono essere installati gli impianti pubblicitari, è disciplinata da norme speciali che escludono l'applicabilità dell'istituto del silenzio assenso previsto dalla legge n. 241 del 1990. Pertanto, l'installazione di impianti pubblicitari su suolo pubblico richiede necessariamente il rilascio di un provvedimento concessorio, in assenza del quale non può formarsi il silenzio assenso sulla domanda di autorizzazione presentata dal privato. Tale principio si applica indipendentemente da quanto previsto dalle norme regolamentari comunali, le quali non possono derogare alle disposizioni di legge che disciplinano il regime giuridico dei beni pubblici. Ne consegue che il Comune, nel riesaminare le autorizzazioni rilasciate a tempo indeterminato nel vigore della precedente normativa, ha legittimamente escluso l'operatività del silenzio assenso e disposto la rimozione degli impianti installati senza il necessario titolo concessorio, senza che ciò possa dar luogo a censure di disparità di trattamento rispetto agli operatori che avevano ottenuto l'autorizzazione in forma espressa, in quanto tali provvedimenti non potevano comunque ritenersi legittimamente formatisi per silenzio assenso.

Sentenza completa

N. 00401/2008
REG.RIC.

N. 00246/2016REG.PROV.COLL.

N. 00401/2008 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 401 del 2008, proposto dalla Nevada Pubblicità s.r.l., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa inizialmente dall’avvocato Lorenzo Sacchi e poi dagli avvocati Aldo Fera e Cataldo Giuseppe Salerno, con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Aldo Fera in Roma, Lungotevere Marzio, n. 3;

contro

il Comune di Milano, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati Antonella Fraschini, Raffaele Izzo, Ariberto Limongelli, Maria Rita Surano e Ruggero Meroni, con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Raffaele Izzo in Roma, Lungotevere Mar…

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