Cassazione penale Sez. I sentenza n. 20443 del 18 maggio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:20443PEN

Massima

Massima ufficiale
Ai fini dell'integrazione della circostanza attenuante dei motivi di particolare valore morale e sociale, non è sufficiente l'intima convinzione dell'agente di perseguire un fine moralmente apprezzabile, essendo necessaria l'obiettiva rispondenza del motivo perseguito a valori etici o sociali effettivamente apprezzabili e, come tali, riconosciuti preminenti dalla collettività; ne consegue che l'attenuante non può trovare applicazione se il fatto di particolare valore morale o sociale esiste soltanto nell'erronea opinione del soggetto attivo del reato, anche in virtù della disciplina prevista dall'art. 59, cod.pen., in base alla quale le circostanze aggravanti ed attenuanti devono essere considerate e applicate per le loro connotazioni di oggettività.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. CAIAZZO Luigi Pietro - Consigliere

Dott. NOVIK Adet Toni - Consigliere

Dott. SANDRINI Enrico Giuseppe - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS), nata il (OMISSIS);

2) (OMISSIS), nato il (OMISSIS);

Avverso la sentenza n. 13/2013 emessa il 29/01/2014 dalla Corte di assise di appello di Torino;

Udita la relazione svolta in pubblica udienza dal Consigliere Dott. CENTONZE Alessandro;

Udito il Procuratore generale, in persona del Dott. RIELLO Luigi, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito per i ricorrenti l'avv. (OMISSIS).

RILEVATO IN FATTO

1. C…

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