Cassazione penale Sez. II sentenza n. 5273 del 1 febbraio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:5273PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. non richiede necessariamente la presenza di una grande organizzazione criminale con numerosi affiliati, ma può configurarsi anche in presenza di piccole realtà mafiose caratterizzate da un basso numero di partecipanti, purché siano dimostrati l'utilizzo della forza di intimidazione promanante dal vincolo associativo e la conseguente condizione di assoggettamento ed omertà imposta agli associati e ai terzi. L'elemento qualificante dell'associazione mafiosa consiste, sul piano processuale, nella dimostrazione che gli associati, per raggiungere i propri scopi criminosi, si avvalgono della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo, a prescindere dalla necessità di eclatanti manifestazioni di violenza. Pertanto, ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 416-bis c.p., è sufficiente che emerga una concreta carica intimidatoria del gruppo, tale da generare nella comunità un diffuso senso di timore e insicurezza che induce i consociati a piegarsi alle richieste provenienti dagli associati, anche in assenza di episodi di violenza eclatanti. Inoltre, la forza di intimidazione può caratterizzare l'intera compagine associativa, emancipandosi dalla figura del singolo capo carismatico, laddove emerga che il modus operandi del gruppo sia fortemente connotato dall'utilizzo, anche solo potenziale, della violenza o della minaccia, tale da determinare l'assoggettamento omertoso di coloro che entrano in contatto con l'associazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Presidente

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. PERROTTI Massi - est. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno;
nel procedimento contro:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 09/10/2018 del tribunale per il riesame di Salerno;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;
udita la relazione della causa svolta dal consigliere Massimo Perrotti;
udito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale dott. Molino Pietro, che ha chiesto l'annullamento della ordinanza impugnata con r…

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