La delibera assembleare di un singolo condominio non può validamente disporre in merito a parti comuni di un supercondominio, in quanto la competenza per la gestione di tali parti comuni spetta all'assemblea del supercondominio, in base all'art. 1135, n. 2, c.c. Pertanto, i punti della delibera condominiale che riguardano parti comuni del supercondominio sono inefficaci nei confronti dei condomini del singolo condominio, a prescindere da eventuali prassi o modifiche tacite del regolamento condominiale, le quali, per incidere sugli obblighi dei condomini, devono essere adottate con il consenso unanime o con delibera del supercondominio, non potendo derivare da semplici comportamenti concludenti di singoli condomini. La violazione delle norme regolamentari del supercondominio da parte dell'assemblea di un singolo condominio determina l'inefficacia, e non la nullità o l'annullabilità, della relativa delibera, in quanto il vizio attiene all'incompetenza dell'organo deliberante e non a requisiti essenziali della delibera. L'interesse ad agire per l'impugnazione di una delibera condominiale sussiste in capo a ciascun condomino, a prescindere dalla prova di uno specifico interesse ulteriore rispetto alla rimozione dell'atto illegittimo.