Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 3000 del 2014

ECLI:IT:TARNA:2014:3000SENT

Massima

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La realizzazione di opere edilizie in assenza del prescritto titolo abilitativo costituisce un abuso edilizio, il cui accertamento comporta l'adozione di un provvedimento di demolizione da parte dell'autorità amministrativa competente. Tale provvedimento sanzionatorio è da considerarsi un atto dovuto e vincolato, non soggetto a valutazioni discrezionali in merito alla ponderazione degli interessi pubblici e privati coinvolti. L'efficacia dell'ordine di demolizione non viene meno per il solo fatto della presentazione di una successiva istanza di sanatoria ai sensi dell'art. 36 del d.P.R. n. 380/2001, essendo tale efficacia soltanto sospesa in attesa dell'esito del relativo procedimento. Pertanto, in caso di rigetto della domanda di sanatoria, l'ordine di demolizione riacquista la sua piena efficacia, senza che l'amministrazione sia tenuta a rinnovare la relativa motivazione. Inoltre, l'omessa comunicazione di avvio del procedimento sanzionatorio non determina l'illegittimità del provvedimento di demolizione, in considerazione della natura vincolata di tale potere e dell'impossibilità, in ogni caso, di un esito diverso del procedimento. Infine, l'omessa indicazione nel provvedimento del termine e dell'autorità da adire per l'impugnazione non incide sulla validità dell'atto, ma può eventualmente costituire presupposto per la concessione del beneficio della rimessione in termini solo ove siano presenti ulteriori circostanze idonee a giustificare l'errore scusabile del destinatario.

Sentenza completa

N. 01598/2004
REG.RIC.

N. 03000/2014 REG.PROV.COLL.

N. 01598/2004 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1598 del 2004, proposto da Concetta D'Abrunzo, rappresentata e difesa dagli avv. Ciro Sito e Alfonso Capotorto, con domicilio eletto presso lo studio dei medesimi in Napoli, Centro Direzionale Is.C2, Scala A;

contro

il Comune di S.Antimo, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avv. Nicola Di Ronza, con domicilio
ex lege
(art. 25 c.p.a.) presso la Segreteria di questo T.A.R.;

per l'annullamento

a) dell’ordinanza prot. n. 27550 del 13 novembre 2003, con la quale il Comune di S. Antimo ha ingiunto a Antonio Ceparano ed a Carmine Ceparano la …

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