Cassazione civile Sez. I sentenza n. 17810 del 12 dicembre 2002

ECLI:IT:CASS:2002:17810CIV

Massima

Massima ufficiale
In tema di elettorato passivo, l'"incipit" dell'art. 2, primo comma, della legge 23 aprile 1981, n. 154, non va interpretato nel senso di porre una regola di carattere generale ed assoluto che sancisca l'ineleggibilità, in ordine a tutte le cariche indicate (consigliere regionale, provinciale, comunale e circoscrizionale), per tutte le categorie di soggetti di volta in volta elencati nei successivi punti da 1 a 12, dovendo, invece, la norma intendersi - sia in base a criteri di ordine logico - letterale, sia alla luce del precetto costituzionale di cui all'art. 51 Cost. - nel senso che essa si limita a porre l'enunciazione di carattere generale delle cause di ineleggibilità alle cariche indicate, il cui ambito soggettivo e territoriale è poi, però, specificamente individuato nei punti anzidetti. Ne consegue che l'ineleggibilità dei soggetti di cui al punto 9 (legali rappresentanti e dirigenti delle strutture convenzionate con le unità sanitarie locali) va limitata esclusivamente ai consigli - comunali e circoscrizionali - del comune o dei comuni che si trovino in rapporto territoriale con l'USL di competenza e non può essere estesa alla carica di consigliere regionale. Tale interpretazione non si pone in contrasto con gli artt. 3, 51 e 97 Cost., neanche a seguito del D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 502 atteso che la trasformazione delle USL in aziende strumentali regionali, da esso introdotta, non può considerarsi tale da configurare una più penetrante ingerenza della regione nell'attività delle strutture sanitarie.

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