Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 30460 del 18 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:30460PEN

Massima

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Il giudice di merito, nell'applicare misure di prevenzione nei confronti di soggetti ritenuti appartenenti ad associazioni di tipo mafioso, è tenuto a verificare in concreto la persistenza della pericolosità sociale del proposto, specie quando sia decorso un apprezzabile periodo di tempo tra l'epoca dell'accertamento in sede penale e il momento della formulazione del giudizio sulla prevenzione e ove tra la pregressa violazione della legge penale e tale ultimo giudizio si collochi un periodo detentivo tendente alla risocializzazione o comunque esente da ulteriori condotte sintomatiche di pericolosità. La presunzione di perdurante mafiosità non può essere evocata automaticamente, ma deve essere puntualmente verificata alla luce delle allegazioni difensive e dei comportamenti effettivamente tenuti dal proposto nel periodo intercorrente tra il reato accertato e quello in cui si pretende di fare operare la presunzione, attenuandosi il valore indiziario di tale presunzione quanto maggiore è il lasso temporale e in presenza di comportamenti di tutt'altro tipo e portata. Inoltre, la detenzione protratta per un congruo lasso di tempo può essere potenzialmente distonica con la presunzione di perdurante mafiosità, non implicando automaticamente il permanere della pericolosità sociale, sicché il giudice di merito deve procedere ai necessari accertamenti, fornendo adeguata giustificazione del perché ritenga che nella situazione concreta la pericolosità sociale che connotava il prevenuto prima del suo ingresso in carcere, sia ancora sussistente al momento della formulazione del giudizio sulla prevenzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IPPOLITO Francesco - Presidente

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersili - rel. Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 16 gennaio 2014 della Corte di appello di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CALVANESE Ersilia;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. FILIPPI Paola, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il decreto indicato in epigrafe, la Corte di appello di N…

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