L'occupazione abusiva di aree demaniali marittime, anche mediante la realizzazione di opere edilizie prive delle necessarie autorizzazioni, è illegittima e comporta l'obbligo di rimozione e rimessa in pristino dello stato dei luoghi. Il carattere temporaneo o precario delle opere realizzate, nonché la loro rappresentazione in altri procedimenti amministrativi, non ne legittima la permanenza definitiva, in quanto l'occupazione abusiva del demanio marittimo è vietata ai sensi dell'articolo 54 del codice della navigazione e dell'articolo 24 del relativo regolamento di esecuzione. L'amministrazione è tenuta a ordinare la rimozione delle opere abusive, anche qualora non sia stato preventivamente comunicato l'avvio del procedimento sanzionatorio, in quanto trattasi di provvedimento vincolato la cui adozione non sarebbe stata diversa a seguito della partecipazione del privato. L'assenza di tale comunicazione non comporta l'annullabilità del provvedimento, in applicazione dell'articolo 21-octies della legge n. 241 del 1990. Le opere abusive, anche se non infisse stabilmente al suolo, sono comunque assoggettate al regime edilizio e demaniale, con conseguente obbligo di rimozione qualora realizzate senza le prescritte autorizzazioni.