Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 11703 del 18 marzo 2019

ECLI:IT:CASS:2019:11703PEN

Massima

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Il reato di furto si considera consumato quando l'agente, anche se per breve tempo, abbia conseguito la piena, autonoma ed effettiva disponibilità della refurtiva, indipendentemente dall'intervento successivo delle forze dell'ordine che ne impedisca la fuga. Pertanto, il mero monitoraggio dell'azione furtiva da parte della persona offesa o degli agenti di polizia, e il loro conseguente intervento, non valgono a configurare il reato nella forma del tentativo, essendo sufficiente ai fini della consumazione il raggiungimento della disponibilità della cosa sottratta da parte dell'agente. Il criterio distintivo tra consumazione e tentativo risiede, dunque, nell'effettivo conseguimento della piena disponibilità del bene da parte del reo, a prescindere dall'esito finale dell'azione criminosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IZZO Fausto - Presidente

Dott. BELLINI Ugo - Consigliere

Dott. RANALDI Alessandro - rel. Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CENCI Daniele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19/02/2018 della CORTE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ALESSANDRO RANALDI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. PRATOLA GIANLUIGI che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' dei ricorsi.
FATTO E DIRITTO
1. La Corte di appello di Roma ha confermato la …

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