Cassazione penale Sez. III sentenza n. 20403 del 18 maggio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:20403PEN

Massima

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Il dolo generico, costituito dalla coscienza e volontà di non versare all'Erario quanto dovuto, è sufficiente per integrare il reato di omesso versamento dell'IVA di cui al D.Lgs. n. 74/2000, art. 10-ter, anche quando l'omissione derivi da una crisi di liquidità della società, a meno che tale crisi non sia stata determinata da un evento imprevedibile e incolpevole che abbia escluso la possibilità di adempiere all'obbligo tributario. La mera difficoltà economica o il mancato incasso di crediti, infatti, non escludono la responsabilità penale del contribuente, il quale è tenuto a organizzare le risorse disponibili in funzione dell'adempimento degli obblighi fiscali, essendo irrilevante che gli importi dovuti all'Erario siano stati destinati ad altri scopi. L'applicazione dell'art. 10-ter del D.Lgs. n. 74/2000 alle omissioni relative all'anno di imposta 2005, anteriore all'entrata in vigore della norma incriminatrice, non viola il principio di irretroattività della legge penale, né i principi di uguaglianza, colpevolezza e legalità, in quanto il contribuente aveva comunque l'obbligo di versare l'IVA e disponeva di un ragionevole lasso di tempo per adeguarsi alla nuova fattispecie penale. Inoltre, il parziale versamento dell'IVA dovuta e l'impegno del contribuente nel tutelare i diritti dei lavoratori dipendenti non costituiscono di per sé elementi idonei a giustificare una riduzione della pena, essendo questa commisurata all'entità dell'omesso versamento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIALE Aldo - Presidente

Dott. SAVINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

Dott. GRAZIOSI Chiara - rel. Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 2606/2013 CORTE APPELLO di CATANZARO, del 06/05/2014;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 26/03/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CHIARA GRAZIOSI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza del 6 maggio 2014 la Corte d'appello di Catanz…

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