Il provvedimento amministrativo che istituisce un divieto di transito su un sentiero pedonale di accesso alle abitazioni private deve essere adottato nel rispetto del principio di proporzionalità, valutando attentamente la sussistenza di un concreto e attuale interesse pubblico prevalente rispetto al diritto di libera circolazione dei residenti. L'Amministrazione è tenuta a motivare adeguatamente il provvedimento restrittivo, dimostrando l'effettiva necessità della misura in relazione allo specifico contesto e alle concrete esigenze di tutela dell'ambiente o della pubblica incolumità. In assenza di tali presupposti, il divieto di transito risulta illegittimo per carenza dei presupposti di fatto e di diritto, con conseguente obbligo di revoca del provvedimento. Qualora l'Amministrazione accerti il venir meno delle ragioni giustificatrici del divieto, essa è tenuta a riesaminare tempestivamente la propria determinazione e a revocare il provvedimento, al fine di ripristinare la libertà di circolazione dei residenti. In tali ipotesi, il ricorso giurisdizionale avverso il provvedimento restrittivo diviene improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse, fermo restando il diritto del ricorrente al rimborso delle spese di lite sulla base del principio della soccombenza virtuale, ove l'Amministrazione non abbia fornito adeguata giustificazione dell'originario provvedimento.