Cassazione penale Sez. I sentenza n. 8091 del 1 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:8091PEN

Massima

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Il coinvolgimento di un soggetto in un'associazione di tipo mafioso può essere desunto dalle convergenti dichiarazioni di collaboratori di giustizia appartenenti a clan contrapposti, i quali conoscono la caratura delinquenziale degli appartenenti al gruppo criminale avversario, nonché da elementi indiziari quali conversazioni intercettate che rivelano la sua intraneità al malaffare e il suo ruolo di rilievo all'interno dell'organizzazione. Tali indizi, unitamente alla prova di un reato-fine commesso con il metodo mafioso, sono sufficienti a integrare i gravi indizi di colpevolezza per il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso, anche in relazione all'aggravante della disponibilità di armi e all'aggravante mafiosa per il reato di estorsione, giustificando l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - rel. Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) GI. MA. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 1321/2009 TRIB. LIBERTA' di CATANIA, del 03/08/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROMBOLA' Marcello;

sentite le conclusioni del PG Dott. CEDRANGOLO Oscar, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;

Udito il difensore Avv. ((omissis)), d'ufficio, che ha concluso per l'accoglimento.

OSSERVA…

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