Cassazione penale Sez. V sentenza n. 32630 del 9 agosto 2007

ECLI:IT:CASS:2007:32630PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La misura cautelare della custodia in carcere può essere legittimamente applicata quando sussistono gravi indizi di colpevolezza, desumibili non solo dalle dichiarazioni della persona offesa ma anche da altre fonti probatorie, come le ammissioni degli indagati e le risultanze oggettive, e quando il pericolo di reiterazione del reato è desumibile dalla gravità del fatto, dalla particolare animosità e aggressività dimostrata dagli indagati, nonché dall'assenza di idonee soluzioni alternative che possano allontanarli dai luoghi frequentati dalla vittima. In tali casi, la misura cautelare più grave della custodia in carcere può ritenersi adeguata e proporzionata, anche in previsione di un possibile riconoscimento della sospensione condizionale della pena, ove non emergano elementi che consentano di ritenere sufficiente l'applicazione di una misura meno afflittiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. NAPPI Aniello - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

AN. Iv. , n. a (OMESSO) il (OMESSO);

BE. En. , n. a (OMESSO) il (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale di Trento depositata il 14 febbraio 2007;

Sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. NAPPI Aniello; Udite le conclusioni del P.M. Dott. IACOVIELLO Francesco Mauro, che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con l'ordinanza impugnata il Tribunale di Tr…

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