Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Milano sentenza n. 2142 del 2018

ECLI:IT:TARMI:2018:2142SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso il provvedimento di diniego dell'istanza di sanatoria edilizia presentata ai sensi del d.l. 269/2003, convertito con l. 326/2003, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'onere della prova circa l'ultimazione dei lavori entro la data utile per ottenere il condono edilizio grava in capo all'istante, nella cui sfera di signoria, quale responsabile dell'abuso o proprietario, ricade la condotta. Il principio di vicinanza della prova impone ragionevolmente al richiedente il condono la produzione di evidenze documentali atte a comprovare che la condotta abusiva si sia "consumata" entro la data prescritta, non potendosi ritenere sufficiente la sola allegazione della dichiarazione sostitutiva di atto notorietà. 2. Ai fini della concessione del condono edilizio, l'Amministrazione non deve fornire prova certa dell'epoca di realizzazione dell'abuso, essendo onere del proprietario o del responsabile dell'abuso provare la data di ultimazione (con difforme destinazione d'uso) delle opere edilizie, in quanto solo l'interessato può fornire inconfutabili atti, documenti ed elementi probatori che siano in grado di radicare la ragionevole certezza dell'epoca di realizzazione di un manufatto. In difetto di tali prove, resta integro il potere dell'Amministrazione di negare la sanatoria dell'abuso e il suo dovere di irrogare la sanzione demolitoria. 3. La domanda di condono, avendo ad oggetto le opere funzionali alla realizzazione di una unità abitativa residenziale (all'interno di un complesso avente destinazione commerciale), deve afferire agli interventi edilizi oggetto della d.i.a. che intendevano perseguire tale scopo, essendo necessario il "completamento funzionale" dell'opera, ossia la realizzazione di quelle opere indispensabili a renderne effettivamente possibile un uso diverso da quello a suo tempo assentito e che qualifichino in modo inequivoco la nuova e diversa destinazione. 4. Qualora l'Amministrazione fornisca la prova (negativa) della mancata realizzazione delle opere nel termine perentorio normativamente individuato, il diniego dell'istanza di condono è legittimo, a prescindere dall'assolvimento o meno dell'onere probatorio da parte del richiedente.

Sentenza completa

Pubblicato il 26/09/2018

N. 02142/2018 REG.PROV.COLL.

N. 02693/2009 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2693 del 2009, proposto da
-OMISSIS-, poi proseguito dai suoi eredi -OMISSIS-, rappresentati e difesi dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto in Milano, al largo Augusto 1;

contro

Comune di Milano, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)), della civica Avvocatura, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto in Milano, alla via della Guastalla 6;

per l'annullamento

del provvedimento di diniego dell…

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