Cassazione penale Sez. II sentenza n. 13835 del 7 aprile 2011

ECLI:IT:CASS:2011:13835PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini della configurabilità delle esigenze cautelari di cui all'art. 274, comma 1, lett. c), c.p.p., può essere desunto anche dalle specifiche modalità e circostanze del fatto, considerate nella loro obiettività, in quanto la valutazione negativa della personalità dell'indagato può desumersi tenendo presenti i criteri stabiliti dall'art. 133 c.p. Pertanto, l'entità e la gravità dei fatti commessi, anche in assenza di precedenti penali, possono dimostrare una personalità negativa dell'indagato e giustificare l'adozione di una misura cautelare, anche in considerazione della necessità di evitare la reiterazione di delitti analoghi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA ((omissis)) - Presidente

Dott. PAGANO Filiberto - rel. Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) LI. VA. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 1748/2010 TRIB. LIBERTA' di CATANIA, del 29/10/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FILIBERTO PAGANO;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)) che ha chiesto il rigetto del ricorso.

OSSERVA

Li. Va. , indagato in ordine al reato di rapina di un telefono cellulare e di una mini torcia e di lesioni personali in danno del cit…

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