Cassazione penale Sez. II sentenza n. 12405 del 31 marzo 2021

ECLI:IT:CASS:2021:12405PEN

Massima

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Il reato di danneggiamento di cui all'art. 635 c.p. si configura quando la condotta dell'agente produce una modificazione della cosa altrui che ne diminuisce in modo apprezzabile il valore o ne impedisce anche parzialmente l'uso, rendendo necessario un intervento ripristinatorio dell'essenza e della funzionalità della cosa stessa. Pertanto, il mero sgonfiaggio di uno pneumatico di un'autovettura, pur incidendo sull'utilizzabilità immediata del veicolo, integra gli estremi del danneggiamento in quanto comporta una compromissione, anche solo temporanea, della funzionalità del bene, che necessita di un intervento riparatorio. La giurisprudenza di legittimità ha chiarito che il reato di danneggiamento si distingue dal reato di deturpamento o imbrattamento previsto dall'art. 639 c.p. in quanto, mentre quest'ultimo produce solo un'alterazione temporanea e superficiale della res, il cui aspetto originario è comunque facilmente reintegrabile, il danneggiamento incide in modo diretto sull'utilizzabilità della cosa, rendendo necessario un intervento ripristinatorio. Pertanto, la semplice foratura di uno pneumatico, compromettendo la funzionalità dell'autovettura, integra gli estremi del reato di danneggiamento ai sensi dell'art. 635 c.p., a prescindere dalla facilità o meno del ripristino della cosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirella - Presidente

Dott. DI PAOLA Sergio - rel. Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/11/2018 della Corte d'appello di Caltanissetta;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Sergio Di Paola;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. FODARONI Maria Giuseppina, che ha chiesto rigettarsi il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte d'appello di Caltanissetta ha confermato la condanna alla pena riten…

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