Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La parte civile, nel processo davanti al giudice di pace, è legittimata ad impugnare la sentenza di proscioglimento dell'imputato ai soli effetti della responsabilità civile, mentre non può impugnare i capi penali della sentenza se non indirettamente, attraverso il potere di sollecitazione del pubblico ministero previsto dall'articolo 572 c.p.p. Pertanto, il giudice di appello, decidendo sull'impugnazione della parte civile, non può riformare la sentenza di assoluzione dell'imputato anche agli effetti penali, irrogando una pena, ma deve limitarsi ad accertare la responsabilità dell'imputato ai fini della decisione sulla domanda risarcitoria. L'impugnazione della parte civile, estesa anche ai capi penali della sentenza di assoluzione, sarebbe peraltro inammissibile, atteso che la parte privata è legittimata ad impugnare la sentenza dibattimentale anche agli effetti penali solo nell'ipotesi in cui abbia instaurato autonomamente il procedimento nelle forme di cui all'articolo 21 del d.lgs. n. 274 del 2000.