Cassazione penale Sez. II sentenza n. 48585 del 29 dicembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:48585PEN

Massima

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Il possesso di beni di provenienza furtiva, in assenza di una plausibile giustificazione da parte dell'imputato, costituisce prova della conoscenza della loro illecita provenienza, integrando il reato di ricettazione. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, può fondare il proprio convincimento sulla mancata giustificazione del possesso di cose provenienti da delitto, senza che ciò integri un vizio di motivazione. Il luogo di accertamento del reato di ricettazione è quello in cui i beni di provenienza furtiva sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro, a prescindere dal luogo in cui il reato presupposto di furto è stato consumato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. TADDEI Margherita B. - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - rel. Consigliere

Dott. D'ARRIGO Cosimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMESSO), N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 236/2010 CORTE APPELLO di BRESCIA, del 20/05/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 14/12/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO CHINDEMI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA IN FATTO

La Corte d…

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