Cassazione penale Sez. V sentenza n. 634 del 12 gennaio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:634PEN

Massima

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Il direttore di un quotidiano non è penalmente responsabile ai sensi dell'art. 57 c.p. per la pubblicazione di un articolo diffamatorio, qualora il contenuto della notizia, pur non riportato fedelmente, non abbia sostanzialmente alterato il significato delle dichiarazioni effettivamente rese dalla persona offesa, non configurandosi in tal caso il presupposto della consumazione del delitto di diffamazione. Il giudice, nel valutare la condotta del direttore, deve accertare se la modifica apportata all'articolo abbia effettivamente conferito alle parole un significato deteriore e diffamatorio, esasperandone il contenuto in senso deteriore, ovvero se la stessa, pur non riportando fedelmente le dichiarazioni, non ne abbia comunque alterato sostanzialmente il senso complessivo. Laddove il giudice ritenga che il significato originario non sia stato sostanzialmente modificato, la condotta del direttore non potrà ritenersi penalmente rilevante ai sensi dell'art. 57 c.p., in quanto mancherà il presupposto della consumazione del reato di diffamazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. SCALERA Vito - rel. Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) LU. CR. N. IL (OMESSO);

2) PE. GA. AT. GI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 22402/2008 GIUDICE UDIENZA PRELIMINARE di ROMA, del 20/04/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. VITO SCALERA;

Udite le conclusioni del Procuratore Generale in persona del Sostituto Dott. Francesco Salzano, che chiede l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata;

udito l'a…

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