Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 18701 del 8 maggio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:18701PEN

Massima

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La misura cautelare della custodia in carcere o degli arresti domiciliari può essere revocata o sostituita con altra misura meno afflittiva qualora vengano meno le esigenze cautelari che ne avevano giustificato l'adozione, anche in seguito all'intervento di una sentenza di condanna di primo grado. Tuttavia, il venir meno della misura cautelare nel corso del procedimento incidentale di impugnazione comporta la sopravvenuta carenza di interesse all'impugnazione stessa, rendendo il ricorso inammissibile. Ciò in quanto l'interesse all'impugnazione deve sussistere non solo al momento della proposizione del ricorso, ma anche al momento della decisione, non essendo configurabile un'ipotesi di soccombenza virtuale. Il giudice di legittimità, pertanto, non può pronunciarsi nel merito sulla legittimità della misura cautelare, essendo precluso l'esame del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SO. EL. BO. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 17/10/2007 TRIB. LIBERTA' di BRESCIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARCANO DOMENICO;

sentite le conclusioni del P.G. Dott. De Sandro Anna Maria: inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Ritenuto che il ricorrente impugna l'ordinanza in epigrafe indicata con la quale e' stato rigettato l'appello proposto contro il provve…

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