Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'azione disciplinare nei confronti di un avvocato si prescrive nel termine di sei anni dal fatto contestato, ai sensi dell'art. 56 della legge n. 247 del 2012. Tale termine di prescrizione, pur essendo più lungo rispetto al precedente regime, è comunque soggetto a un termine finale complessivo e inderogabile di sette anni e mezzo dalla consumazione dell'illecito, decorso il quale l'azione disciplinare si estingue per prescrizione, a prescindere dagli eventuali atti interruttivi. Il regime della prescrizione dell'azione disciplinare, di matrice penalistica, mira a promuovere il sollecito esercizio dell'azione e la definizione del procedimento in tempi certi, a tutela dell'immagine e del decoro della professione forense. Pertanto, qualora il procedimento disciplinare non si sia concluso con una sentenza definitiva entro il termine massimo di sette anni e mezzo dalla commissione del fatto, l'azione disciplinare deve essere dichiarata prescritta, con conseguente annullamento della sanzione irrogata.