Consiglio di Stato sentenza n. 7828 del 2020

ECLI:IT:CDS:2020:7828SENT

Massima

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Il provvedimento di demolizione di opere edilizie abusive è legittimo e non richiede una specifica motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse, diverse da quelle inerenti al ripristino della legalità violata, che impongono la rimozione dell'abuso. Infatti, la natura vincolata e rigidamente ancorata al ricorrere dei relativi presupposti in fatto e in diritto del provvedimento di demolizione esclude la necessità di una motivazione in ordine alla sussistenza di un interesse pubblico concreto e attuale al ripristino della legalità violata. Pertanto, è sufficiente che l'ordine di demolizione sia adeguatamente motivato con il mero richiamo al comprovato carattere abusivo dell'intervento, senza che si impongano ulteriori oneri motivazionali. Inoltre, il decorso del tempo dalla realizzazione delle opere abusive è irrilevante ai fini della legittimità dell'ordine di demolizione, in quanto la doverosità di tale provvedimento è ancorata esclusivamente all'accertamento dell'abuso, a prescindere dal tempo trascorso. Infine, la nozione di pertinenza urbanistica, ai fini dell'esenzione dal titolo edilizio, è più restrittiva rispetto a quella civilistica, richiedendo non solo il rapporto funzionale di accessorietà con l'opera principale, ma anche che si tratti di opere di modestissima entità e prive di autonomo valore di mercato e di carico urbanistico. Pertanto, la realizzazione di opere di rilevanti dimensioni, anche se funzionalmente connesse all'edificio principale, necessita del previo rilascio del permesso di costruire.

Sentenza completa

Pubblicato il 09/12/2020

N. 07828/2020REG.PROV.COLL.

N. 07582/2011 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 7582 del 2011, proposto dal signor
Piero Coata, rappresentato e difeso dall’avvocato Pietro Marsili, con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via dei Due Macelli, 60;

contro

il Comune di Campagnano di Roma, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall’avvocato Roberto Venettoni, con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via C. Fracassini, 18;

per la riforma

della sentenza breve del T.A.R. LAZIO - ROMA: SEZIONE I QUATER n. 4593/2011, resa tra le parti, concernente DEMOLIZIONE DI OPERE ABUSIVE

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

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