Il trasferimento di una rivendita ordinaria di tabacchi deve essere valutato dall'Amministrazione competente nel rispetto del principio di libertà di impresa e di garanzia della concorrenza, contemperando le esigenze di pubblico interesse con i principi di liberalizzazione delle iniziative economiche. L'Amministrazione non può limitarsi all'applicazione automatica di parametri astratti, come il rispetto di distanze minime tra rivendite, ma deve effettuare una valutazione discrezionale e proporzionata del caso concreto, tenendo conto delle caratteristiche della zona, delle potenzialità della stessa e degli standard urbanistici presenti, al fine di garantire una corretta distribuzione territoriale delle rivendite senza comprimere ingiustificatamente la libertà di iniziativa economica. La mancanza di un termine minimo di titolarità della rivendita non può costituire di per sé un ostacolo al trasferimento, in assenza di una specifica previsione normativa, dovendo prevalere il principio di liberalizzazione delle attività economiche. L'Amministrazione, pertanto, nel valutare l'istanza di trasferimento, deve effettuare un corretto bilanciamento tra l'interesse pubblico alla distribuzione razionale delle rivendite e il rispetto dei principi di libertà di impresa e di concorrenza, evitando di applicare in modo rigido e automatico criteri astratti contenuti in circolari interne, che non possono prevalere sulla normativa di rango primario e sui principi generali dell'ordinamento.