Il termine di decadenza perentorio di sessanta giorni, previsto dall'art. 29 del Codice del processo amministrativo (già art. 21 della legge n. 1034 del 1971), per l'impugnazione di un provvedimento amministrativo decorre dalla conoscenza, da parte del destinatario, degli elementi essenziali dello stesso, quali l'autorità emanante, gli estremi identificativi, l'oggetto e il contenuto sostanziale, indipendentemente dalla piena conoscenza di tutti i dettagli e delle motivazioni. Il mancato rispetto di tale termine comporta l'irricevibilità del ricorso, in quanto la tempestività dell'impugnazione costituisce un requisito di ammissibilità dell'azione, a tutela dell'affidamento e della certezza dei rapporti giuridici. Il principio di diritto è applicabile a tutti i casi analoghi di impugnazione di provvedimenti amministrativi, a prescindere dalla specifica materia trattata e dalle peculiarità del caso concreto, essendo volto a garantire l'effettività della tutela giurisdizionale e la stabilità delle determinazioni assunte dalla pubblica amministrazione nell'esercizio dei suoi poteri.