Il decorso del termine previsto dalla legge per l'ultimazione delle espropriazioni e dei relativi lavori determina l'inefficacia della dichiarazione di pubblica utilità, con la conseguenza che, per procedere a nuove espropriazioni, è necessario avviare un nuovo procedimento espropriativo, non potendosi fare riferimento agli atti e alle determinazioni adottati nel precedente procedimento divenuto inefficace. Pertanto, l'Amministrazione che intenda procedere all'espropriazione di un'area, a distanza di molti anni dalla dichiarazione di pubblica utilità originariamente adottata, non può semplicemente riavviare il procedimento espropriativo facendo riferimento agli atti e alle stime già compiuti in precedenza, ma deve avviare un nuovo procedimento espropriativo, compiendo tutti gli atti e le valutazioni necessarie ex novo, senza poter utilizzare gli elementi del precedente procedimento divenuto inefficace per il decorso del termine. Inoltre, l'Amministrazione non può procedere all'espropriazione sulla base di una nuova dichiarazione di pubblica utilità, senza rinnovare l'intero procedimento espropriativo, in quanto il superamento del termine previsto dalla legge per l'ultimazione delle espropriazioni e dei relativi lavori determina la caducazione di tutti gli atti del precedente procedimento, che non possono essere utilizzati nel nuovo procedimento. Infine, l'Amministrazione non può far valere l'accessione invertita o l'occupazione appropriativa per ottenere la proprietà dell'area, in assenza di un nuovo valido procedimento espropriativo.