Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 31537 del 30 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:31537PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando della propria qualità e delle proprie funzioni, costringe o induce indebitamente un privato a promettere o a dare una somma di denaro quale condizione per il rilascio di autorizzazioni o per l'esecuzione di lavori, commette il reato di concussione. Tale condotta è integrata anche qualora il pubblico ufficiale si limiti a reiterare richieste concussive già avanzate dal suo predecessore, senza che sia necessario che egli abbia personalmente esercitato pressioni o minacce nei confronti della persona offesa. Ai fini della configurabilità del reato, non rileva che il privato abbia liberamente assunto l'impegno di versare la somma di denaro a titolo di remunerazione per l'attività svolta da un soggetto terzo, atteso che l'abuso della qualità e delle funzioni pubbliche integra comunque gli estremi della condotta concussiva. Inoltre, la circostanza che il pubblico ufficiale si sia limitato a firmare atti dovuti, senza ritardi ingiustificati, non vale ad escludere la sua responsabilità, qualora sia provato che egli abbia comunque abusato della propria posizione per ottenere indebiti vantaggi. Infine, il diniego delle attenuanti generiche può essere adeguatamente motivato sulla base della gravità della condotta accertata, a prescindere da elementi di carattere personale dell'imputato, quali l'età avanzata, l'incensuratezza e la marginalità della sua posizione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio S. - Presidente

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

FR. Er. , n. a (OMESSO);

avverso la sentenza in data 14 aprile 2006 della Corte di appello di Catania;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. Giovanni Conti;

Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. Fraticelli Mario, che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso;

Udito il difensore de…

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