Cassazione penale Sez. I sentenza n. 17884 del 7 aprile 2017

ECLI:IT:CASS:2017:17884PEN

Massima

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Il giudice di sorveglianza, nel valutare la sussistenza dei presupposti per la concessione di benefici penitenziari a detenuti per reati di criminalità organizzata, deve procedere a un'attenta disamina degli elementi fattuali posti a fondamento della presunta attualità dei collegamenti con l'ambiente criminale, senza limitarsi a una mera ricognizione dei precedenti e delle condotte pregresse, ma verificando concretamente, sulla base di dati specifici e non generici, se permanga un effettivo e attuale collegamento con organizzazioni criminali ancora operative. Il mero mantenimento di rapporti epistolari con soggetti ritenuti legati a contesti devianti non è di per sé sufficiente a giustificare il diniego di benefici, essendo necessario che il giudice proceda a un'approfondita istruttoria volta a valutare la perdurante pericolosità sociale del detenuto, senza poter far gravare sull'interessato l'onere di dimostrare l'assenza di tali collegamenti. Inoltre, il giudice non può fondare la propria decisione su elementi contraddittori, come il riconoscimento di benefici penitenziari ad altri soggetti ritenuti parimenti collegati alla criminalità organizzata, senza fornire adeguata e coerente motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. SARACENO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 16/12/2015 del TRIB. SORVEGLIANZA di LECCE;
sentita la relazione svolta dal Consigliere ANTONIO CAIRO;
lette/sentite le conclusioni del PG.
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del dott. ((omissis)), Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte, il quale ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza in data 16/12/2015 i…

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