La pubblica amministrazione, prima di procedere all'espletamento di procedure concorsuali finalizzate alla copertura di posti vacanti in organico, è tenuta ad attivare previamente le procedure di mobilità volontaria previste dall'art. 30, comma 2-bis, del d.lgs. n. 165/2001, rendendo pubbliche le disponibilità dei posti da ricoprire attraverso passaggio diretto di personale da altre amministrazioni e fissando preventivamente i criteri di scelta. L'omissione di tale adempimento preliminare determina l'illegittimità della successiva procedura concorsuale, legittimando l'amministrazione ad annullarla in autotutela, in quanto tale annullamento risponde all'interesse pubblico primario di evitare ingiustificati oneri per l'erario e assetti organizzativi irrazionali e disfunzionali, prevalente rispetto agli interessi dei partecipanti alla procedura, la cui posizione ha natura di mera aspettativa e non di diritto soggettivo. L'amministrazione, pertanto, può legittimamente esercitare il potere di autotutela, senza che sia necessaria una specifica motivazione sull'interesse pubblico, in quanto tale interesse è immediatamente ravvisabile nella necessità di ripristinare la legalità violata e di assicurare il buon andamento e l'efficienza dell'azione amministrativa.