Tribunale Amministrativo Regionale Umbria - Perugia sentenza n. 792 del 2021

ECLI:IT:TARUMB:2021:792SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo di demolizione di opere edilizie abusive perde efficacia per effetto della presentazione, da parte del destinatario, di un'istanza di accertamento di conformità, in quanto ciò comporta il riesame della questione dell'abusività da parte dell'amministrazione, la quale è tenuta ad adottare un nuovo provvedimento che sostituisce quello originario, divenuto inefficace. In tale ipotesi, l'interesse a ricorrere contro il primo provvedimento di demolizione viene traslato sugli eventuali successivi atti di rigetto della domanda di sanatoria e di adozione di un nuovo ordine di demolizione. Il giudice amministrativo, pertanto, deve dichiarare improcedibile il ricorso avverso il primo provvedimento di demolizione, in considerazione del sopravvenuto difetto di interesse del ricorrente, senza pregiudizio dell'esito del procedimento di sanatoria. La presentazione dell'istanza di accertamento di conformità da parte del destinatario di un provvedimento di demolizione di opere edilizie abusive comporta il riesame della questione dell'abusività da parte dell'amministrazione, la quale è tenuta ad adottare un nuovo provvedimento che sostituisce quello originario, divenuto inefficace. In tale ipotesi, l'interesse a ricorrere contro il primo provvedimento di demolizione viene traslato sugli eventuali successivi atti di rigetto della domanda di sanatoria e di adozione di un nuovo ordine di demolizione. Il giudice amministrativo, pertanto, deve dichiarare improcedibile il ricorso avverso il primo provvedimento di demolizione, in considerazione del sopravvenuto difetto di interesse del ricorrente, senza pregiudizio dell'esito del procedimento di sanatoria. Il principio di diritto affermato dalla sentenza è che la presentazione di un'istanza di accertamento di conformità da parte del destinatario di un provvedimento di demolizione di opere edilizie abusive comporta il riesame della questione dell'abusività da parte dell'amministrazione, la quale è tenuta ad adottare un nuovo provvedimento che sostituisce quello originario, divenuto inefficace. Di conseguenza, l'interesse a ricorrere contro il primo provvedimento di demolizione viene traslato sugli eventuali successivi atti di rigetto della domanda di sanatoria e di adozione di un nuovo ordine di demolizione. Il giudice amministrativo, pertanto, deve dichiarare improcedibile il ricorso avverso il primo provvedimento di demolizione, in considerazione del sopravvenuto difetto di interesse del ricorrente, senza pregiudizio dell'esito del procedimento di sanatoria. La massima giuridica che si può trarre dalla sentenza è che il provvedimento amministrativo di demolizione di opere edilizie abusive perde efficacia per effetto della presentazione, da parte del destinatario, di un'istanza di accertamento di conformità, in quanto ciò comporta il riesame della questione dell'abusività da parte dell'amministrazione, la quale è tenuta ad adottare un nuovo provvedimento che sostituisce quello originario, divenuto inefficace. In tale ipotesi, l'interesse a ricorrere contro il primo provvedimento di demolizione viene traslato sugli eventuali successivi atti di rigetto della domanda di sanatoria e di adozione di un nuovo ordine di demolizione. Il giudice amministrativo, pertanto, deve dichiarare improcedibile il ricorso avverso il primo provvedimento di demolizione, in considerazione del sopravvenuto difetto di interesse del ricorrente, senza pregiudizio dell'esito del procedimento di sanatoria.

Sentenza completa

Pubblicato il 02/11/2021

N. 00792/2021 REG.PROV.COLL.

N. 00485/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per l' Umbria

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 485 del 2017, proposto dal signor ((omissis)), rappresentato e difeso dall’avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Lietta Calzoni in Perugia, via Bonazzi n. 9, e domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

il Comune di Terni, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall’avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso l’Avvocatura provinciale di Perugia con sede in Perugia, piazza Italia n. 11, e domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per l’annullamento

previa sospensione cautelare,

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