Il termine per proporre reclamo avverso il decreto di omologazione del concordato fallimentare, ai sensi dell'art. 131 della legge fallimentare, non è soggetto alla sospensione feriale dei termini processuali, in quanto la disciplina di cui all'art. 36-bis della legge fallimentare, che esclude l'applicazione della sospensione feriale per i termini previsti dagli artt. 26 e 36 della medesima legge, si estende anche al procedimento di omologazione del concordato fallimentare, in virtù del rinvio operato dall'art. 129 della legge fallimentare. Tale interpretazione è coerente con la finalità di accelerazione delle procedure concorsuali perseguita dal legislatore con la riforma, e si applica uniformemente a tutte le fasi e i gradi del giudizio, senza distinzioni, in quanto le norme di cui agli artt. 26 e 36 della legge fallimentare delineano un compiuto procedimento di reclamo endofallimentare soggetto al rito camerale, nel quale la sospensione feriale non opera. Pertanto, il reclamo avverso il decreto di omologazione del concordato fallimentare, proposto oltre il termine di trenta giorni dalla comunicazione del provvedimento, è da ritenersi tardivo e, conseguentemente, inammissibile.