Cassazione penale Sez. V sentenza n. 28527 del 2 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:28527PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata all'immigrazione clandestina e allo sfruttamento di stranieri si configura anche in assenza di un preventivo accordo formale tra gli associati, essendo sufficiente che questi, pur in mancanza di un espresso patto, operino consapevolmente in modo da fornirsi vicendevole ausilio per l'attuazione del programma criminoso, predisponendo una struttura organizzativa, anche rudimentale, idonea a sostenere le singole deliberazioni delittuose. La riduzione in schiavitù si realizza non solo attraverso la privazione della libertà personale con minacce, violenza o inganno, ma anche mediante lo sfruttamento di una situazione di inferiorità psichica o fisica o di necessità della vittima, che si trovi nell'impossibilità di sottrarsi liberamente alla condizione di soggezione imposta. Il possesso di documenti di identità da parte degli stranieri non è di per sé sufficiente ad escludere la configurabilità del reato di immigrazione clandestina, atteso che la normativa di riferimento richiede ulteriori requisiti per la legittima permanenza nel territorio nazionale. La successione di leggi extrapenali che modificano lo status giuridico di determinati soggetti non determina l'abolizione del reato, se la fattispecie astratta rimane immutata, incidendo soltanto sulla situazione di fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. SABEONE G. - rel. Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 48/2010 CORTE APPELLO di CALTANISSETTA, del 24/01/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 30/04/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GERARDO SABEONE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Stabile Carmine, che ha concluso per l'inammissibilita' de…

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