Cassazione penale Sez. II sentenza n. 44573 del 27 ottobre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:44573PEN

Massima

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La pericolosità sociale accertata in capo all'imputato, tale da giustificare l'applicazione della misura di sicurezza della libertà vigilata, è logicamente e giuridicamente incompatibile con la concessione del beneficio della sospensione condizionale della pena, che presuppone invece la probabilità che il condannato si astenga dal commettere nuovi reati. Il giudice, una volta accertata la pericolosità sociale dell'imputato, non può concedergli i benefici della sospensione condizionale della pena e della non menzione della condanna nel casellario giudiziale, in quanto tali istituti presuppongono un giudizio prognostico favorevole sulla futura condotta del reo, in contrasto con la ritenuta pericolosità sociale. Pertanto, il giudice, in presenza di una pericolosità sociale accertata, deve applicare la sola misura di sicurezza, senza possibilità di concedere i benefici suddetti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. MANNA Antonio - rel. Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Busto Arsizio;

nel procedimento a carico di:

(OMISSIS);

avverso la sentenza 11.2.14 del GUP del Tribunale di Busto Arsizio;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita in pubblica udienza la relazione del Consigliere Dott. MANNA Antonio;

udito il Procuratore Generale nella persona della Dott.ssa FODARONI ((omissis)), che ha concluso per l'annullamento con rinvio della sente…

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