Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 30990 del 4 agosto 2010

ECLI:IT:CASS:2010:30990PEN

Massima

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Il concorso nella detenzione illecita di sostanze stupefacenti può essere provato sulla base di un complesso di indizi gravi, precisi e concordanti, quali il rinvenimento presso l'imputato di materiale idoneo al confezionamento delle dosi, la presenza di elementi di collegamento tra l'imputato e il luogo di detenzione della droga, nonché le risultanze di intercettazioni ambientali che dimostrino il ruolo di dominus del reato svolto dall'imputato. Tali elementi indiziari, valutati nel loro complesso e in modo logico e coerente, possono integrare una motivazione adeguata e immune da vizi di manifesta illogicità, anche in assenza di una prova diretta della materiale detenzione della sostanza stupefacente da parte dell'imputato. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione del compendio probatorio, senza che il sindacato di legittimità possa spingersi fino a una rivalutazione autonoma degli elementi di fatto, essendo precluso al giudice di cassazione di sostituire la propria ricostruzione dei fatti a quella operata dal giudice di merito, purché questa sia sorretta da una motivazione logica e coerente. Inoltre, l'esclusione dell'ipotesi di fatto di lieve entità di cui all'art. 73, comma 5, d.P.R. n. 309/1990 è legittima quando il quantitativo di droga detenuto sia rilevante e le modalità della condotta siano sintomatiche di un radicato inserimento nel traffico di stupefacenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Vi. An. Gi. , nato a (OMESSO);

contro la sentenza del 14 ottobre 2009 emessa d((omissis)) d'appello di Messina;

visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

sentita la relazione del consigliere Dott. FIDELBO Giorgio;

sentito il sostituto procuratore generale, dott. MONETTI Vito, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

1. - Con la decisione in epigrafe la Corte d'appello di Messina ha c…

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