Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 14975 del 2023

ECLI:IT:TARLAZ:2023:14975SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso il diniego di sanatoria di un manufatto abusivo realizzato su area demaniale marittima compresa in una riserva naturale statale, ha dichiarato il ricorso improcedibile a seguito della sopravvenuta demolizione del fabbricato da parte del ricorrente. Il principio di diritto affermato è che la demolizione volontaria di un manufatto abusivo, intervenuta nel corso del giudizio, determina la sopravvenuta carenza di interesse all'annullamento del provvedimento di diniego della sanatoria, rendendo il ricorso improcedibile. Tale principio si fonda sulla considerazione che, venuta meno la res controversa, non sussiste più l'interesse del ricorrente all'accoglimento della domanda, essendo stato rimosso il presupposto fattuale che aveva dato origine al contenzioso. La massima giuridica che può essere tratta dalla sentenza è pertanto la seguente: La demolizione volontaria di un manufatto abusivo, intervenuta nel corso del giudizio, determina la sopravvenuta carenza di interesse all'annullamento del provvedimento di diniego della sanatoria, rendendo il ricorso improcedibile, in quanto viene meno la res controversa e, di conseguenza, l'interesse del ricorrente all'accoglimento della domanda. Tale principio si fonda sulla considerazione che, una volta rimosso il presupposto fattuale che aveva dato origine al contenzioso, non sussiste più l'utilità pratica per il ricorrente di ottenere l'annullamento dell'atto impugnato. La declaratoria di improcedibilità del ricorso in tali casi è pertanto dovuta, in applicazione del principio di economia processuale e di concentrazione del contenzioso, essendo venuto meno l'interesse all'emanazione di una pronuncia di merito. Ciò in quanto il provvedimento impugnato, avendo perso il suo oggetto, non può più produrre effetti giuridici nei confronti del ricorrente, essendo stato rimosso il presupposto fattuale che ne aveva determinato l'adozione. La massima trova applicazione ogni qualvolta, nel corso del giudizio, intervenga la demolizione volontaria del manufatto abusivo oggetto della domanda di sanatoria, indipendentemente dalla natura pubblica o privata dell'area su cui lo stesso insisteva.

Sentenza completa

Pubblicato il 10/10/2023

N. 14975/2023 REG.PROV.COLL.

N. 09434/2012 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Stralcio)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9434 del 2012, proposto da
((omissis)), rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio legale Bellini in Roma, via Orazio, n. 3;

contro

Ministero della cultura, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall’Avvocatura generale dello Stato, domiciliataria
ex lege
in Roma, via dei Portoghesi, n. 12;
Comune di Fiumicino, non costituito in giudizio;

per l’annullamento

nota prot. 29033/12 recante il parere negativo per l’istan…

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