Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34499 del 22 settembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:34499PEN

Massima

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L'esimente della provocazione di cui all'art. 599 c.p., comma 2, è applicabile esclusivamente ai reati di ingiuria e diffamazione di cui agli artt. 594 e 595 c.p., e non al reato di lesioni personali di cui all'art. 582 c.p., in quanto tale previsione normativa costituisce una deroga al principio generale di responsabilità penale e, pertanto, deve essere interpretata in senso stretto, senza possibilità di applicazione analogica. Il giudice, nel valutare la sussistenza della scriminante della provocazione, deve accertare che la condotta dell'imputato sia stata determinata da un fatto ingiusto altrui e che sia stata posta in essere immediatamente dopo di esso, non essendo sufficiente la mera sussistenza di uno stato d'ira. Inoltre, la valutazione della proporzionalità tra la provocazione subita e la reazione dell'imputato costituisce un ulteriore requisito per l'applicazione della scriminante, al fine di evitare che la stessa possa essere invocata per giustificare reazioni sproporzionate e ingiustificate. In assenza di tali presupposti, il giudice non può riconoscere l'esimente della provocazione e deve procedere alla condanna dell'imputato per il reato di lesioni personali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PMT PRESSO TRIBUNALE DI COSENZA;

nei confronti di:

1) RI. GU. (ANCHE PCN) N. IL (OMESSO) C/;

2) SA. GA. (ANCHE PCN) N. IL (OMESSO) C/;

avverso la sentenza n. 5/2008 GIUDICE DI PACE di MONTALTO UFFUGO, del 07/05/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 26/05/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

Udito il Procur…

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