Cassazione penale Sez. II sentenza n. 41776 del 5 ottobre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:41776PEN

Massima

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Il reato di tentata estorsione si configura quando la condotta dell'agente, pur non conseguendo l'ingiusto profitto, è diretta al costringimento della vittima mediante l'uso della violenza o della minaccia, a differenza del reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, che presuppone l'esistenza di una pretesa azionabile per via legale, anche se l'agente agisce in modo illegittimo per farla valere. Pertanto, ai fini della corretta qualificazione giuridica della condotta, il giudice di merito deve accertare, sulla base delle modalità concrete della stessa, se la volontà dell'agente fosse diretta al costringimento della vittima, piuttosto che alla mera persuasione, anche quando il credito vantato sia percepito come esistente dall'imputato. L'accertamento della sussistenza dell'elemento soggettivo del reato, così come della capacità di intendere e di volere dell'imputato, rientra nell'ambito delle valutazioni di merito, sindacabili in sede di legittimità solo per vizi logici o motivazionali manifesti e decisivi, senza che sia ammissibile una nuova valutazione delle prove.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Antonio - Presidente

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. CARRELLI Roberto Maria - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 7/2014 CORTE APPELLO di POTENZA, del 20/06/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 05/07/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. RECCHIONE SANDRA;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ANGELILLIS Ciro, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
Udito il difensore Avv. (OMISSIS) che chiede l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di …

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