Cassazione penale Sez. II sentenza n. 15656 del 9 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:15656PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'adozione di una misura cautelare, non è tenuto a verificare la prova piena del reato secondo i criteri di cui all'art. 192 c.p.p., comma 2, essendo sufficiente qualunque elemento probatorio idoneo a fondare un giudizio di qualificata probabilità sulla responsabilità dell'indagato. Pertanto, il ricorso per cassazione che denunci l'insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza è ammissibile solo se denuncia la violazione di specifiche norme di legge o la manifesta illogicità della motivazione, ma non quando si risolve in una mera diversa valutazione delle circostanze esaminate dal giudice di merito. Inoltre, il giudice di merito non ha l'obbligo di soffermarsi a dare conto di ogni singolo elemento indiziario o probatorio acquisito in atti, potendo egli limitarsi a porre in luce quelli che, in base al giudizio effettuato, risultano gli elementi essenziali ai fini del decidere, purché tale valutazione risulti logicamente coerente. Infine, in tema di esigenze cautelari, il giudice può ritenere la misura custodiale l'unica idonea a contenere il pericolo di reiterazione del reato, anche in presenza di un precedente periodo di arresti domiciliari senza violazioni, ove ritenga che tale misura non sia sufficiente a fronteggiare la particolare spregiudicatezza e disponibilità a delinquere manifestata dall'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirella - Presidente

Dott. ALMA ((omissis)) - Consigliere

Dott. BORSELLINO Maria D. - rel. Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 26/10/2018 del TRIBUNALE di PALERMO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. MARIA DANIELA BORSELLINO;
lette le conclusioni del Procuratore Generale Dr. ((omissis)) che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Con l'ordinanza impugnata il Tribunale di Palermo, sezione del riesame dei provvedimenti cautelari personali e reali, ha respinto l'istanza ex articolo 309 c.…

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