Il falso ideologico in atto pubblico, aggravato ai sensi dell'art. 476 c.p., comma 2, richiede che il documento sia dotato di fede privilegiata, ossia che la legge attribuisca al pubblico ufficiale che lo ha formato una speciale potestà documentatrice, in forza della quale l'atto assume una presunzione di verità assoluta, eliminabile solo con l'accoglimento della querela di falso o con sentenza penale. Tale privilegio probatorio non può derivare dalla mera provenienza dell'atto da un pubblico ufficiale, ma deve essere espressamente riconosciuto dalla legge. Pertanto, il registro delle lezioni tenute da un docente universitario, pur essendo un atto pubblico, non è dotato di fede privilegiata, in quanto la legge (R.D. n. 674/1924, art. 39) gli attribuisce solo una funzione di documentazione, senza conferire al docente un potere certificativo. Ai fini della configurabilità dell'aggravante, è necessario che la legge riconosca espressamente al pubblico ufficiale una speciale potestà documentatrice, che conferisca all'atto una presunzione di verità assoluta. La mera provenienza dell'atto da un pubblico ufficiale non è sufficiente a integrare l'aggravante, essendo necessario un espresso riconoscimento legislativo della fede privilegiata.