Il giudice amministrativo, accertata l'inerzia dell'amministrazione nel dare esecuzione a un decreto ingiuntivo divenuto definitivo, ordina all'amministrazione di adempiere il giudicato entro un termine perentorio, e, in caso di perdurante inadempimento, nomina un commissario ad acta con poteri sostitutivi per l'esecuzione del provvedimento, condannando l'amministrazione al pagamento delle spese processuali. Tale pronuncia si fonda sul principio di effettività della tutela giurisdizionale, in base al quale il giudice deve assicurare l'attuazione concreta del diritto riconosciuto al ricorrente, superando l'inerzia della pubblica amministrazione e garantendo l'esecuzione del giudicato. Il giudice amministrativo, infatti, è tenuto a verificare l'ottemperanza della pubblica amministrazione alle proprie decisioni, adottando i necessari provvedimenti sostitutivi e sanzionatori, al fine di assicurare l'effettività della giustizia amministrativa e la piena attuazione del principio di legalità. Tale potere del giudice amministrativo trova fondamento costituzionale negli articoli 24, 113 e 117 della Costituzione, che sanciscono il diritto alla tutela giurisdizionale effettiva e il principio di soggezione della pubblica amministrazione alla legge e al controllo del giudice.