Cassazione penale Sez. II sentenza n. 39207 del 28 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:39207PEN

Massima

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Il giudice, nel disporre una misura cautelare personale, deve motivare in modo adeguato e specifico sulla sussistenza delle esigenze cautelari, non potendo desumerle automaticamente dalla gravità degli elementi indizianti a carico dell'imputato. Qualora il giudice di primo grado abbia precedentemente ritenuto cessate le esigenze cautelari, il giudice del riesame, nel disporre una nuova misura, è tenuto a motivare sulla sopravvenuta riemersione di tali esigenze, non potendo limitarsi a richiamare il ruolo rivestito dall'imputato all'interno del sodalizio criminale. La motivazione deve pertanto fondarsi su un giudizio prognostico ancorato alle condizioni oggettive e soggettive dell'imputato, senza che possa essere integrata dalla mera gravità degli indizi di colpevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA ((omissis)) - Presidente

Dott. PAGANO Filiberto - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. D'ARRIGO Cosimo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

- Co. Ge. , nato a (OMESSO);

- Pa. Do. , nato (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 10427 emessa in data 30 marzo 2011 dal Tribunale di Napoli;

Sentita la relazione svolta in camera di consiglio dal consigliere Dott. D'ARRIGO Cosimo;

letti i motivi nuovi di ricorso presentati da Co. Ge. in data 28 settembre 2011;

udito il P.M., in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. SPINACI Sante, ch…

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