Cassazione penale Sez. III sentenza n. 33626 del 13 settembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:33626PEN

Massima

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Il concorso nel reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti di cui al D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 2, può essere configurato anche nei confronti di soggetti estranei alla società che hanno comunque partecipato alla creazione del meccanismo fraudolento, attraverso condotte che, pur non essendo di diretta sottoscrizione della dichiarazione fiscale, abbiano concorso in modo causale alla realizzazione del reato. A tal fine, il giudice di merito può legittimamente desumere la responsabilità concorsuale dell'amministratore di fatto sulla base di elementi indiziari, quali l'assenza di riscontri circa l'effettiva esistenza delle operazioni fatturate, l'incompatibilità tra le dimensioni dei punti vendita e la quantità di beni strumentali fatturati, nonché l'assenza di documentazione relativa allo smaltimento di precedenti arredi, purché tali elementi siano valutati in modo logico e coerente, senza indebite inversioni dell'onere probatorio. La motivazione della sentenza di merito, che si fondi su una ricostruzione complessiva e coerente degli elementi di prova, non può essere censurata in sede di legittimità attraverso la mera prospettazione di diverse valutazioni o interpretazioni dei fatti, in quanto preclusa al giudice di cassazione la rilettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione impugnata e l'autonoma adozione di nuovi e diversi parametri di ricostruzione e valutazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROSI Elisabetta - Presidente

Dott. CERRONI Claudio - rel. Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

Dott. AMOROSO Maria C. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposta da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 09/11/2021 della Corte di Appello di Ancona;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dr. ((omissis));
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'infondatezza del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 9 novembre 2021 la Corte di Appello di Ancona ha confermato la sentenza dell'1…

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