Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26372 del 21 settembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:26372PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: Il reato di associazione per delinquere di stampo mafioso, di cui all'art. 416-bis c.p., e il reato di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, di cui all'art. 74 d.P.R. n. 309/1990, possono concorrere tra loro quando il sodalizio mafioso, nella gestione del traffico di droga, agevoli le attività del clan. In tali casi, è legittima la contestazione dell'aggravante prevista dall'art. 416-bis.1 c.p. al delitto associativo punito dal d.P.R. n. 309/1990, in quanto il vincolo associativo mafioso conferisce al traffico di stupefacenti una connotazione di maggiore pericolosità sociale. I gravi indizi di colpevolezza per tali reati associativi possono essere desunti dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, intranei alla consorteria mafiosa, e dalle risultanze delle attività di intercettazione, che dimostrino l'esistenza di una struttura gerarchica, il controllo del territorio, l'uso di metodi intimidatori e l'omertà, nonché la stabilità e l'operatività del sodalizio, anche se non brevissimo è stato il periodo di tempo in cui le indagini si sono sviluppate. Tali elementi, unitamente alla gravità dei reati contestati e all'assenza di elementi che facciano ritenere rescisso il vincolo associativo, legittimano l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, in ragione del concreto e attuale pericolo di reiterazione dei reati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V.S - rel. Consigliere

Dott. BELMONTE Maria Teresa - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 10/03/2020 del TRIB. LIBERTA' di LECCE;
udita la relazione svolta dal Consigliere ENRICO VITTORIO STANISLAO SCARLINI;
lette le conclusioni del PG FERDINANDO LIGNOLA.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 6 marzo 2020, il Tribunale di Lecce, sezione per il riesame, confermava il provvedimento con il quale il Gip del medesimo Tribunale aveva applicato a (OMISSIS) la misura cautelare della custodia in carcere per i delitti ass…

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